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Baronale di Monteverde

Non è facile risalire all’impianto originario del “Castrum Montis Viridis”, a causa delle numerose manomissioni e ricostruzioni avvenute nei secoli.
Già nel VI-VII secolo esisteva come torre di guardia, risalente quindi ai Longobardi. Successivamente ci fu un ampliamento della zona abitata e la costruzione del castello vero e proprio.
Nel VIII secolo Monteverde aveva già un castello, quindi un feudatario che lo deteneva.
Il primo manoscritto, di natura longobarda, nel quale sono presenti attestazioni dell’esistenza del castello di Monteverde risale all’anno 897. Qui si narra di Adelardo, diacono della chiesa di Santa Maria dell’Episcopio di Conza, che avendo fatto un accordo con Giovanni Leodelgario, abitante nel castello di Monteverde, gli promise i servigi di un certo Aduli, servo dell’ Episcopio, il quale venne trasferito nel castello per servire il signore per tutta la vita. Nel documento si legge Castello de Montevirido.
Al tempo dei Normanni il castello doveva apparire come una torre di forma quadrata o rettangolare (mastio o donjon) di altezza variabile e con muri rastremati a più riseghe verso l’alto. Inoltre, anche Pietro Diacono attesta la presenza Normanna a Monteverde e del castello nei suoi scritti. Trattando dell’ascesa Roberto il Guiscardo afferma che vi fu una grande fuga da Cisterna e Monteverde per raggiungere Innocenzo II che era nel castello di Lagopesole con l’imperatore carolingio Lotario. A quel tempo signore di Monteverde fu Gilberto di Balvano, succeduto a Goffredo conte di Andria, che guidò una strenua difesa nel 1137 con i suoi cavalieri ai castelli di Monteverde, Lacedonia e Rocchetta, per impedire all’abate Rainaldo, proveniente da Benevento di raggiungere l’imperatore Lotario.
Con la costituzione federiciana del 1231 i castelli furono sottoposti ad un intervento di manutenzione straordinaria e anche Monteverde sarebbe rientrato in tale programma.
Con gli Angiò, il feudo di Monteverde ritornato alla Curia Reale fu poi donato a Filippo Stendardo, ciambellano del Re.
Durante il regno aragonese subentrò la famiglia Orsini. Il castello allora comprendeva un largo e basso torrione a forma di cilindro insieme ad un irrobustimento generale delle mura. Con l’inizio del viceregno spagnolo il borgo passò alla famiglia Grimaldi e poi ai Caracciolo.
Nel 1695 Michele Sangermano comprò il feudo di Monteverde dal Regio Fisco, per 8500 ducati. Nel 1744 Giambattista Sangermano costruì l’ala destra e pose a ricordo una lapide sul loggiato esterno. Nel 1745 Nicola I Sangermano impiegò quasi tutte le sue risorse nella costruzione della cosiddetta “Palazzina”, un edificio, realizzato in pietra locale a tre livelli, suddiviso in 17 stanze e adibito a deposito dei cereali provenienti dai terreni del feudo. A seguito dei danni riportati dal terremoto del 1885 venne ristrutturata l’ala sinistra del castello ed costruito un nuovo portale, con incisa la data del 1888, collocato all’ingresso del piano principale. Nel 1912 venne sancito per la prima volta dal Ministero della Pubblica Istruzione, l’interesse particolarmente importante del castello. Il terremoto del 1930 provocò molti danni a Monteverde. Nel 1960 Giuseppe Spirito comprò parte dell’edificio di origine medievale. Venti anni dopo, il 23 novembre 1980, un nuovo devastante terremoto coinvolse l’Alta Irpinia. Nel 1996 il Comune acquistò dagli ultimi proprietari l’intero castello e iniziò un nuovo futuro, con il restauro e la nuova apertura al pubblico.

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